The research presented in this website was carried out during the Final Synthesis Studio of the Master Degree in Communication Design offered by Politecnico di Milano.
The research examined petitions published on change.org during the pandemic. Starting from an analysis of the main petition themes across different countries, the focus of the research narrowed down to the images and language used on the platform.
The aim of this website is to make the dataset used in this research available to researchers and potential activists interested in the subject. To do this, we set ourselves the objective of realising a tool to explore the language and arguments used in comments to petitions regarding the mask mandate in the United States.
Data
Comments on change.org differ slightly from comments on other platforms. Only those who signed a petition can leave a comment on it, as the platform intends comments as "reasons to sign" and prompts users to explain why they signed right after they do so. This means there are no comments against a petition but only comments supporting it.
When publishing a petition on change.org, users must add at least one tag to indicate its general subject. Tags differ from country to country, and the United States is the only country with tags both in favour and against the same issue: mask mandates. Finding this interesting, we decided to collect all the petitions that used these tags.
The first step was compiling a list of all the tags related to mask mandates and group them according to their position: in favour or against.
We then made a list of all the petitions presenting at least one of the tags above. Since there was no easy way to do this from the website, we wrote a script in python to do this for us. The script sends requests to change.org's server-side API, asking for all the petitions tagged with a specific tag. The server then answers back with a *.json file containing all the petitions we asked for — this includes the title, body, image, signature count, etc.
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"title": "Appello urgente: emergenza al confine polacco-bielorusso - salviamo delle vite ora!\n#Bielorussia #Polonia",
"description": "<p><a href=\"https://www.change.org/GruenesLichtFuerAufnahme\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">Tedesco</a> <strong>|</strong> <a href=\"https://www.change.org/ZieloneSwiatloDlaUchodzcow\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">Polacco</a> <strong>|</strong> <a href=\"https://www.change.org/p/appel-%C3%A0-l-aide-%C3%A0-la-fronti%C3%A8re-polono-bi%C3%A9lorusse-sauvez-des-vies-maintenant\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">Francese</a> <strong>|</strong> <a href=\"https://www.change.org/p/appello-urgente-emergenza-al-confine-polacco-bielorusso-salviamo-delle-vite-ora-bielorussia-polonia\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">Italiano</a> <strong>|</strong> <a href=\"https://www.change.org/p/%D1%81%D1%80%D0%BE%D1%87%D0%BD%D0%BE-%D0%B4%D0%B0%D0%B2%D0%B0%D0%B9%D1%82%D0%B5-%D0%B7%D0%B0%D1%89%D0%B8%D1%82%D0%B8%D0%BC-%D0%B6%D0%B8%D0%B7%D0%BD%D0%B8-%D0%BB%D1%8E%D0%B4%D0%B5%D0%B9-%D0%BD%D0%B0-%D0%BF%D0%BE%D0%BB%D1%8C%D1%81%D0%BA%D0%BE-%D0%B1%D0%B5%D0%BB%D0%B0%D1%80%D1%83%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B9-%D0%B3%D1%80%D0%B0%D0%BD%D0%B8%D1%86%D0%B5-2\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">Russo</a> <strong>|</strong> <a href=\"https://www.change.org/p/grueneslichtfueraufnahme-distress-at-the-polish-belarusian-border-save-lives-now-belarus-polen-heikomaas\" target=\"_blank\" rel=\"nofollow\">English </a></p>\n<p>\"Devi rispettare ogni vita. Punto.\" - Marek Edelman</p>\n<p><strong>Al confine orientale dell'UE si sta verificando una catastrofe umanitaria: da settimane centinaia persone sono intrappolate tra Polonia e Bielorussia. Rischiano di morire di freddo o di fame nell'area di confine. Almeno otto persone sono già morte. Questa miseria deve finire!</strong></p>\n<p>Per mesi, il sovrano bielorusso Lukashenko ha strumentalizzato le persone provenienti da paesi in crisi e le ha indirizzate specificamente attraverso la Bielorussia in direzione dell'Unione europea. L'UE e i paesi vicini di Lituania, Lettonia e Polonia stanno reagendo a questo con preclusioni e respingimenti contrari al diritto internazionale. Le persone vengono fermate con filo spinato, guardie di frontiera e militari. Questa politica provoca enormi sofferenze: uomini e donne, famiglie e bambini vagano nei boschi, muoiono di fame e si congelano.</p>\n<p>Per settimane sono rimasti intrappolati nella zona di confine e bloccati lì, perché ci sono anche poliziotti armati dalla parte bielorussa che non li lasciano rientrare nel paese. Diverse persone sono già morte.</p>\n<p>Giornalisti e organizzazioni umanitarie non hanno accesso alla zona di confine, le autorità accettano in silenzio la morte delle persone. Questa situazione è scandalosa e profondamente vergognosa.</p>\n<p>Questa situazione è disastrosa anche per molti bielorussi. Negli ultimi mesi, centinaia di persone sono riuscite a sfuggire alla persecuzione del regime attraverso il confine verde e hanno trovato accoglienza e sostegno in Lituania e Polonia. Entrambi i paesi hanno mostrato quanto possa essere generosa la solidarietà europea per i rifugiati. Per tutti coloro che ora si trovano in Bielorussia e devono fuggire, un'importante via di fuga sarà preclusa con le recinzioni di filo spinato affilatissime al confine con l’UE.</p>\n<p>Ciò dimostra che chiunque chiuda il confine con la Bielorussia sta cadendo due volte nella trappola del dittatore. Il calcolo di Lukashenko non deve funzionare. Non dobbiamo lasciare che un regime disumano sovverta i nostri valori. L'ingiustizia deve essere risolta garantendo i diritti umani. La dignità umana non è negoziabile.</p>\n<p>Facciamo il seguente appello:</p>\n<p><strong>1. I rifugiati devono ricevere immediatamente aiuti umanitari.</strong> I medici e le organizzazioni umanitarie devono essere in grado di svolgere il loro importante lavoro in loco senza ritardi e senza ostacoli. Questo è l'unico modo per prevenire ulteriori morti. Devono avere accesso anche avvocati e giornalisti. </p>\n<p><strong>2. Ci aspettiamo che il governo polacco, come qualsiasi governo in Europa, rispetti la legge.</strong> Ciò include i diritti umani, in particolare il diritto alla vita e all'integrità, nonché i tabù previsti dal diritto internazionale, come il divieto di respingere le persone in pericolo e il divieto di tortura.</p>\n<p><strong>3. Il diritto di asilo è un diritto umano.</strong> Le persone in cerca di protezione all'interno dell'UE hanno diritto a l’esaminazione individuale della loro domanda di asilo. Il governo federale tedesco e altri paesi dell'UE dovrebbero sostenere la Polonia e la Lituania nel registrare i rifugiati e garantire loro l'accesso a una procedura di asilo equa.</p>\n<p><strong>4. Le persone in Europa non devono mai essere trasformate nei giocattoli della politica.</strong> Gli scenari si ripetono in Polonia e Lituania, come al confine greco-turco, nel Mar Egeo, al confine bosniaco-croato e nel Mediterraneo centrale. Ci aspettiamo che il governo italiano e gli altri governi europei lavorino per un'ammissione e una redistribuzione equa e rapida dei rifugiati in Europa, ad esempio nelle città e comuni che sono pronti ad accoglierli (\"porti sicuri\").</p>\n<p>Siamo al fianco di coloro che sono perseguitati. Hanno tutti bisogno di protezione e di un futuro!</p>\n<p>Ti invitiamo a sostenere tutte le organizzazioni e iniziative della società civile, i comuni e le chiese in Polonia che mostrano solidarietà, aiutano le persone bisognose e difendono i diritti umani. Non dobbiamo lasciarli soli. Il pubblico e le donazioni non hanno prezzo in questo momento - Solidarietà europea ora! Europejska Solidarność teraz!</p>",
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}We filtered the petitions, selecting only the 100 most signed in both groups. Once we had the petitions, we could use their ID to ask the API for their comments. Once again, the server answered back with a *.json file containing all the comments for each petition.
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"title": "Gian Carlo Muzzarelli: NO! al maxi allevamento HOMBRE di Modena",
"description": "<p><strong>La Società Agricola HOMBRE ha presentato un progetto di ampliamento dell'allevamento di bovine da latte, già presente sul territorio alle porte della città di Modena.</strong> Il Piano di Sviluppo Aziendale -presentato a luglio 2020 ed ora al vaglio dell'Amministrazione Comunale- riporta numeri da capogiro: <strong>gli animali allevati passerebbero dagli attuali 630 a 1350, più del doppio!</strong> Aumenterebbe di conseguenza la superficie aziendale ed il volume complessivo dei manufatti, oltre al traffico veicolare collegato all'attività.</p>\n<p><strong>L'attuazione di un progetto di questa portata va nella direzione esattamente contraria rispetto alla TRANSIZIONE ECOLOGICA</strong>, che dovrebbe incentivare la riduzione degli allevamenti in favore di un'agricoltura sostenibile ad uso umano.</p>\n<p><strong>È scientificamente provato che gli allevamenti, in particolare di bovini, hanno un grave impatto sull’ambiente dato l’elevato inquinamento emesso dagli animali, dai loro reflui e per le grandi quantità di acqua necessarie alla produzione.</strong> L’allevamento delle bovine da latte contribuisce, secondo dati Ispra, per il 36,9% sul totale degli allevamenti di animali e rappresenta una quota importante dei gas responsabili del cambiamento climatico. Le vacche da latte emettono circa il 30,4% dell’ammoniaca emessa dagli allevamenti in Italia, che sono responsabili dell’83% dell’ammoniaca emessa a livello globale nel nostro Paese. I bovini, in quanto ruminanti, hanno una elevata fermentazione enterica non controllabile con alcuna tecnologia e sono responsabili di processi biochimici gravemente climalteranti. La fermentazione enterica di una sola mucca da latte è responsabile dell’emissione di circa 20 tonnellate di liquame annuo dei quali 80 kg sono composti azotati gravemente inquinanti per l’ambiente. I liquami sono inoltre responsabili della formazione delle polveri sottili in grandi quantità e un raddoppio non potrebbe che determinare un equivalente incremento di tali sostanze con grave impatto ambientale e pregiudizio per la salute umana.</p>\n<p><strong>L'ipotesi di una correlazione tra inquinamento atmosferico e diffusione del coronavirus forse spiega la maggior incidenza della malattia COVID-19 in regioni italiane particolarmente inquinate come Lombardia ed Emilia Romagna.</strong></p>\n<p>In un territorio pesantemente sfruttato e con una pessima qualità dell'aria anche a causa dei numerosi allevamenti già presenti, il progetto del maxi allevamento HOMBRE risulta INSOSTENIBILE. <strong>Chiediamo alle istituzioni di NON autorizzare l'ampliamento:</strong> l<strong>a salute pubblica e la tutela dell'ambiente devono essere prioritarie.</strong></p>\n<p>LAV Onlus sede di Modena; LAC Modena; L.I.D.A. Modena; Comitato Mobastacemento</p>\n<p><a href=\"https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti-allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a-3688e449a463-va.shtml\" rel=\"nofollow\">https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti-allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a-3688e449a463-va.shtml</a></p>",
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"description": "<p><strong>La Società Agricola HOMBRE ha presentato un progetto di ampliamento dell'allevamento di bovine da latte, già presente sul territorio alle porte della città di Modena.</strong> Il Piano di Sviluppo Aziendale -presentato a luglio 2020 ed ora al vaglio dell'Amministrazione Comunale- riporta numeri da capogiro: <strong>gli animali allevati passerebbero dagli attuali 630 a 1350, più del doppio!</strong> Aumenterebbe di conseguenza la superficie aziendale ed il volume complessivo dei manufatti, oltre al traffico veicolare collegato all'attività.</p>\n<p><strong>L'attuazione di un progetto di questa portata va nella direzione esattamente contraria rispetto alla TRANSIZIONE ECOLOGICA</strong>, che dovrebbe incentivare la riduzione degli allevamenti in favore di un'agricoltura sostenibile ad uso umano.</p>\n<p><strong>È scientificamente provato che gli allevamenti, in particolare di bovini, hanno un grave impatto sull’ambiente dato l’elevato inquinamento emesso dagli animali, dai loro reflui e per le grandi quantità di acqua necessarie alla produzione.</strong> L’allevamento delle bovine da latte contribuisce, secondo dati Ispra, per il 36,9% sul totale degli allevamenti di animali e rappresenta una quota importante dei gas responsabili del cambiamento climatico. Le vacche da latte emettono circa il 30,4% dell’ammoniaca emessa dagli allevamenti in Italia, che sono responsabili dell’83% dell’ammoniaca emessa a livello globale nel nostro Paese. I bovini, in quanto ruminanti, hanno una elevata fermentazione enterica non controllabile con alcuna tecnologia e sono responsabili di processi biochimici gravemente climalteranti. La fermentazione enterica di una sola mucca da latte è responsabile dell’emissione di circa 20 tonnellate di liquame annuo dei quali 80 kg sono composti azotati gravemente inquinanti per l’ambiente. I liquami sono inoltre responsabili della formazione delle polveri sottili in grandi quantità e un raddoppio non potrebbe che determinare un equivalente incremento di tali sostanze con grave impatto ambientale e pregiudizio per la salute umana.</p>\n<p><strong>L'ipotesi di una correlazione tra inquinamento atmosferico e diffusione del coronavirus forse spiega la maggior incidenza della malattia COVID-19 in regioni italiane particolarmente inquinate come Lombardia ed Emilia Romagna.</strong></p>\n<p>In un territorio pesantemente sfruttato e con una pessima qualità dell'aria anche a causa dei numerosi allevamenti già presenti, il progetto del maxi allevamento HOMBRE risulta INSOSTENIBILE. <strong>Chiediamo alle istituzioni di NON autorizzare l'ampliamento:</strong> l<strong>a salute pubblica e la tutela dell'ambiente devono essere prioritarie.</strong></p>\n<p>LAV Onlus sede di Modena; LAC Modena; L.I.D.A. Modena; Comitato Mobastacemento</p>\n<p><a href=\"https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti-allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a-3688e449a463-va.shtml\" rel=\"nofollow\">https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti-allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a-3688e449a463-va.shtml</a></p>",
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]Once all the comments were gathered, we used Google Natural Language API to extract entities from the dataset — these are words and n-grams. This was a quick and easy way to get rid of punctuation, articles, conjunctions and verbs.
At this point, we counted how many times each word appeared and converted the absolute number to percentage values for both groups.
We then used these percentages to determine whether the word was used with the same frequency by both groups or if one used it more than the other. We used the following proportion to transform the two percentages into a single, more readable metric.
Interactions
The archive presents two kinds of information: how often a word is used by a certain group and which are the comments mentioning that word. Presenting both information to the same panel would result in an overcrowded interface, confusing the user.
For this reason we decided to present the information in two different screens: related words and opinions. Such a division also allowed us to give sequentiality to the navigation, forcing the user to see how a word is used before reading the comments. This offers preliminary information to the user while they’re deciding which comments to read while also allowing them to understand the context of the comments they’re reading of one and the other side.
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